I dolci (e lo zucchero) non sono certo il demonio, li possiamo mangiare in serenità.
Ovviamente è opportuno fare attenzione a non consumarne porzioni troppo abbondanti e/o troppo frequenti.
Quindi se credi che “avere sempre voglia di dolce” significhi sentire il bisogno di un quadratino di cioccolato a fine pasto, o un biscotto ogni tanto dopo cena ti tranquillizzo.
Quella è una normalissima voglia di dolce che non deve preoccuparti.
Quella che si definisce “sugar craving” è proprio una quotidiana ricerca del dolce che spesso non si soddisfa con piccole quantità di cibo zuccherino.
Come fare quindi quando ci si rende conto che la voglia di dolci è incontrollabile e frequente?
Ci sono almeno 6 domande che è opportuno porsi quando tendiamo a consumare troppi zuccheri:
- Quanti carboidrati consumi durante i pasti principali? E se fossero pochi?
- E se i carboidrati ci sono, qual’è il tuo rapporto con le fibre e le proteine?
- La tua alimentazione ti soddisfa?
- Vedi gli zuccheri come cibo proibito?
- Stai mangiando abbastanza per il tuo fabbisogno o sei in deficit (magari da troppo tempo)?
- Gli zuccheri ti servono per tirarti su di morale o per allentare lo stress?
Vediamo insieme perchè…
Quanti carboidrati consumi durante i pasti principali?
I carboidrati – che ne abbiano a dire i fissati con le diete chetogeniche – sono l’energia più importante e facile da utilizzare per il nostro corpo.
Quando riduciamo troppo le porzioni ai pasti, o li eliminiamo, il nostro corpo nel tempo inizia a chiedercene di più.. sottoforma della molecola che per lui è più rapida da assorbire ovvero lo zucchero.
Se hai un’alimentazione dove i carboidrati ai pasti scarseggiano probabilmente farne un uso più costante ed equilibrato (senza eccedere ovviamente) potrebbe aiutarti a contenere la voglia di zucchero.
E se i carboidrati ci sono, qual’è il tuo rapporto con le fibre e le proteine?
Ovviamente non sono solo i carboidrati che danno senso di sazietà dopo il pasto, ma anche le fibre e le proteine.
Mangiare un solo piatto di pasta in bianco, ad esempio, può saziare sul momento, ma nell’arco di poco è possibile ritrovarsi con una bella fame.
La presenza di fibre nel pasto (in primis verdure, ma anche cereali integrali e frutta ad esempio) aiuta a mantenere più a lungo il senso di sazietà.
Allo stesso tempo la presenza di proteine (il classico piatto unico) può dare ancora più soddisfazione.
Insomma, se ti capita di avere picchi di fame a fine o a poca distanza dai pasti, prova a consumare dei bei piatti unici e vedi se fanno la differenza.
Ad esempio: riso integrale con pollo e verdure, pasta con pomodoro lenticchie e melanzane, quinoa con feta e zucchine in padella, nasello con verdure e patate al forno e così via
La tua alimentazione ti soddisfa?
Sei contenta di quello che mangi?
Quando ti siedi a tavola quello che vedi nel piatto è adatto a te, ai tuoi gusti, alle tue esigenze?
Se spesso ti costringi a mangiare cibi che non ti piacciono o che nel loro complesso non sono il massimo (mi sto immaginando un bel piatto con una busta di arrosto di tacchino e 3 gallette di riso) è possibile che ricerchi quella soddisfazione che nei trovi nei pasti principali nei fuoripista.
Mangiare piatti poco soddisfacenti o “tristi” può favorire la ricerca di cibi più golosi, come i dolci (ma vale anche per cibi salati come patatine, pizza etc).
Vedi gli zuccheri come cibo proibito?
Se i dolci ti piacciono molto, ma cerchi in continuazione di sopprimere questo desiderio non mangiatori.. stai pur certa che diventeranno il tuo pensiero costante.
E questo vale per tutti i cibi. Imporsi un divieto costante e categorico può farti sviluppare nei loro confronti un vero e proprio pensiero fisso.
Se i dolci ti piacciono devi trovare un modo per inserirli in serenità nella dieta, perché davvero non ci sono problemi anche a mangiarli tutti i giorni.
Basta che nel complesso la tua dieta sia equilibrata.
Stai mangiando abbastanza per il tuo fabbisogno o sei in deficit (magari da troppo tempo)?
Nel complesso la tua dieta è adeguata ai tuoi fabbisogni?
Magari ti alleni e stai mangiando troppo poco, sei in gravidanza e stai mangiando troppo poco, allatti e stai mangiando troppo poco…
Insomma sono tante le situazioni in cui ci possiamo ritrovare a ridurre costantemente il nostro apporto energetico, magari pensando di farci del bene.
In realtà una dieta ipocalorica dovrebbe essere strutturata con molta attenzione, perché se troppo restrittiva o se si prolunga troppo nel tempo può portare a diversi problemi.
Uno fra tutti – e forse anche il più grave – una continua fame (di solito indirizzata verso alimenti fortemente energetici, come gli zuccheri)
Gli zuccheri ti servono per tirarti su di morale?
Che cos’è la “fame emotiva”?
E’ la ricerca di cibo slegata dalla fame fisiologica, ma collegata alle emozioni.
Si può mangiare per noia, ad esempio, o per colmare la tristezza, la rabbia, la frustrazione.
Il legame fra cibo ed emozioni è un qualcosa di reale e complesso e non per forza deve essere un segnale di qualcosa che non va.
Il cibo non è solo nutrimento, se ogni tanto mangiamo per motivi che vanno oltre la semplice fame fisiologica nella maggior parte dei casi non c’è niente di male.
Basta che non accada troppo frequentemente.
Se invece ti rendi conto che hai instaurato con il cibo un legame compensatorio che fa fatica a rompersi, se ti rendi conto che il bisogno di cibi che ti piacciono (e che ti tirano su il morale o ti permettono di sfogarti) è quotidiano e irrinunciabile.. allora può essere opportuno non trascurare la situazione.
La fame emotiva non è un qualcosa che si può curare con delle particolari strategie alimentari (ne avevo parlato in questo post). Puoi sicuramente chiederti se nella tua dieta c’è qualcosa che non va (vedi le 5 domande precedenti), ma è possibile che questa voglia di zuccheri non dipenda dalle tue abitudini alimentari.
In questi casi è opportuno considerare un percorso psicologico, magari da affiancare a quello con una dietista/nutrizionista.
La psicoterapia non è una sconfitta, anzi, è la strada per guarire.
Pensare di curare la fame emotiva solo con una dieta è come provare a costruire una cosa senza mettere le fondamenta.
Può venire bellissima, ma non è sicura, al primo colpo di vento può crollare tutto.
Quindi cerca di prenderti cura di te nel modo più completo e personalizzato possibile.