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Esiste una dieta per la tiroide?

Quando si scopre di avere un problema alla tiroide la prima (umana) reazione è quella di informarci sul web per capire quale sarà “il nostro destino”.

Dovrò prendere dei farmaci?

Se si, per quanto tempo?

Aumenterò di peso?

Dovrò fare una dieta particolare?

Ecco, quando nei motori di ricerca digitiamo la parola “dieta” associata alla parola “tiroide” purtroppo vengono fuori una marea di informazioni, la maggior parte delle quale sono false o inesatte.

Vediamo insieme quali sono i falsi miti più comuni che riguardano la tiroide.

Esiste una dieta per la tiroide?

No, o meglio se hai una patologia della tiroide non devi eliminare dalla tua dieta nessun cibo.

Come sempre assicurarsi di seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata è altamente indicato, come anche iniziare un percorso per perdere peso se fosse necessario, ma nessun cibo è nocivo o pericoloso per la tua condizione.

Esistono però sul web delle vere e proprie “liste nere” che comprendono alimenti che sarebbero in qualche modo responsabili di un aggravamento delle funzionalità tiroidea.

Queste indicazioni però non trovano alcun riscontro negli studi più importanti e accreditati.

Questi alimenti sono la soia, il glutine e le crucifere.

La soia

Tutti gli studi più recenti e aggiornati scagionano la soia da tutte le accuse che le sono state mosse in questi decenni.

E ti assicuro che le accuse sono state davvero tante, fra cui appunto quella di influenzare la funzionalità tiroidea.

In questa grande metanalisi viene confermato che la soia non ha alcun effetto collaterale sulla tiroide.

Perché allora è sempre sulla bocca di tutti e tutte?

La colpa (come sempre) sono gli isoflavoni, delle sostanze contenute nella soia che sarebbero in grado di bloccare la produzione degli ormoni tiroidei.

Tutti gli studi che sono stati fatti su questi isoflavoni però non tempo non hanno prodotto alcun risultato (anzi si è scoperto che hanno addirittura degli effetti positivi sulla prevenzione di numerose patologie).

La cosa importante da sapere è che, in caso di assunzione di specifici farmaci per la tiroide (sopratutto le formulazioni più vecchie) la soia potrebbe rallentarne l’assorbimento.

In questo caso possiamo:

  • Chiedere all’endocrinologo/a se il farmaco che assumiamo è di nuova o vecchia generazione
  • Se fosse uno di quelli che possono risentire della presenza della soia a colazione, basta appunto non mangiarla a colazione, ovvero il pasto più vicino all’assunzione del farmaco (ad esempio non assumo latte o yogurt di soia a colazione ma li sposto a metà mattina, o mangio tranquillamente il mio tofu o il mio tempeh o i miei straccetti a pranzo e a cena)
  • E’ bene ricordare però che la soia può rallentare l’assorbimento dei farmaci per la tiroide tanto quanto altri alimenti, ad esempio è stato visto che anche colazioni molto ricche di fibre o una quantità di caffè troppo elevata possono ostacolarli

Quindi, è possibile che nel tempo anche l’indicazione a non consumare la soia a colazione per chi assume farmaci tiroidei caschi nel dimenticatoio.

Glutine

Dopo l’eliminazione della soia, anche quella del glutine sembra la panacea a tutti i mali.

Secondo molti infatti, gli alimenti che contengono glutine sarebbero in gradi di favorire processi infiammatori responsabili di diverse patologie, fra cui anche quelle della tiroide.

Se da una parte è vero che diete troppo ricche di alimenti che contengono glutine (quindi di pane, pasta etc.) possono essere sbilanciate e potenzialmente pericolose nel tempo, dall’altra parte l’eliminazione di ogni cibo che contiene glutine non è la soluzione.

Come sempre la verità sta nel mezzo e la chiave è l’equilibrio.

Alternare cereali contenenti glutine (frumenti in primis) con altri che non lo contengono (riso, mais, quinoa, grano saraceno etc.) renderà la tua dieta più variegata e può sicuramente giovarti da tutti i punti di vista.

Non c’è però motivo per cui tu debba pensare di dover eliminare totalmente il glutine.

La dimostrazione è come sempre negli studi, ad esempio in questo grosso studio sono stati sottoposti a dieta senza glutine sia soggetti con malattie autoimmuni della tiroide che persone che soffrivano di altre malattie autoimmuni (come il diabete di tipo 1) e i risultati mostrano che non c’è modo di dimostrare che l’assenza di glutine abbia migliorato la salute della popolazione presa in esame in merito alle patologie tiroidee.

Insomma, se hai avuto modo di mangiare cibi senza glutine e ne hai sentito beneficio nessuno ti impedisce di essere liberǝ di fare le scelte alimentari che ritieni più idonee per te e per il tuo corpo.

L’importante è che tu non prenda decisioni drastiche spintǝ dalle motivazioni sbagliate, perché ad oggi non ci sono evidenze che con l’eliminazione del glutine la tua tiroide possa tornare a lavorare meglio (o che la presenza del glutine nella dieta possa peggiorare il suo funzionamento).

Crucifere

La famiglia delle crucifere include vegetali come cavolfiore, broccoli, cavolini di bruxelles, cavolo nero etc.

Anche loro sono nella lista nera perché conterrebbero glucosinolati, delle sostanza che interferirebbero con la produzione degli ormoni tiroidei.

Queste convinzioni sono nate in seguito a studi molto vecchi (anni ’90) e condotti su animali, che ad oggi sono stati abbondantemente superati.

Inoltre una porzione di crucifere (150gr) contiene una quantità davvero bassa di glucosinolati e, come se non bastasse, la maggior parte di loro si disattiva con la cottura.

Però c’è ancora qualcuno che suggerisce di eliminarli dalla dieta 🙁

Quando hai una dieta variegata, dove consumi una quota giusta di verdura (si, anche mangiare chili e chili di verdura non fa bene) e sopratutto dove alterni le verdure diverse nell’arco dei giorni non devi preoccuparti.

Le crucifere sono un’ottima fonte di fibre, sali minerale e vitamine, quando sono di stagione alternale con le altre verdure e la tua tiroide starà benissimo.

E quindi cosa dovrei mangiare se ho problemi alla tiroide?

In questo studio è stato fatto un resoconto dei vari interventi nutrizionali fatti negli anni su persone con problemi alla tiroide per vedere se ci fosse una strategia dietetica vincente fra tutte quelle provate.

E’ venuto fuori che nessuna dieta specifica si è mai dimostrata vincente per tutti.

Ognuno beneficiava in modo diverso da diete diverse.

Nel complesso il funzionamento della tua tiroide risente positivamente di una dieta sana, equilibrata, ricca di fibre e con il giusto apporto di proteine, grassi e carboidrati in linea con i fabbisogni della persona (e quindi una dieta anti-infiammatoria personalizzata).

Non ti resta che trovare quella giusta per te.

Iodio

Un elemento che non deve mai mancare nella tua dieta è sicuramente lo iodio, fondamentale per la produzione degli ormoni tiroidei.

Molto spesso sento di persone che eliminano totalmente il sale dalla dieta per paura dei suoi effetti collaterali sulla salute.

E’ un errore comune: il sale non andrebbe eliminato totalmente, al massimo ridotto notevolmente.

Nello specifico è importante ridurre al minimo l’apporto di sale già presente negli alimenti e semmai preferire il consumo di sale derivante da quello aggiunto.

Preferendo ovviamente il sale iodato.

Il sale iodato, che si trova in tutti i supermercati, è un sale volutamente arricchito in iodio.

E’ davvero importante consumare poco sale, ma che quel poco derivi da sale iodato è davvero un grosso regalo per la tua tiroide.

Ne basta 1-2 pizzichi al giorno per raggiungere il fabbisogno quotidiano di iodio.

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