gonfiore addominale

Gonfiore addominale: cause e rimedi

“Dott.ssa, ho sempre la pancia gonfia.. cosa posso fare?!”

Quasi tutte le mie prime visite iniziano con questa frase e spesso riuscire a dare una risposta sintetica ed esaustiva non è semplice.

Le cause del gonfiore, ovvero di quella sensazione di aumentata tensione a livello dell’addome causata dall’eccessivo accumulo di gas nello stomaco e nell’intestino, possono essere molteplici.

Esistono delle cause benigne (dietetiche e comportamentali) che possono dare gonfiore addominale, come anche patologie, disturbi o intolleranze che lo favoriscono. 

Analizziamole insieme, concentrandoci in primis su quelle dietetiche, che rappresentano quasi sempre l’origine più frequente del problema.

FATTORI DIETETICI

Aerofagia

Il senso di pienezza post-prandiale può dipendere dall’aerofagia, condizione dovuta all’ingestione di grandi quantità di aria durante il pasto.

Comportamenti che favoriscono tale fenomeno comprendono l’abitudine a mangiare molto velocemente o accompagnare i pasti con bevande gassate (compresa l’acqua frizzante).

Inizia a far caso alla velocità con cui consumi i cibi, cerca di dedicare non meno di 15-20 minuti ai pasti, mastica lentamente.

Eccesso di grassi e zuccheri

E’ forse scontato dirlo, ma pasti molto elaborati possono rallentare la digestione e favorire il meteorismo. E’ assolutamente normale sentirsi molto gonfi dopo una pizza, un pranzo a un ristorante, o una cena con gli amici, specialmente quando il pasto è accompagnato da alcolici o bevande gassate.

I pasti ricchi di grassi, di zuccheri etc rallentano la digestione e tendono a creare molta tensione a livello addominale.

I lievitati

I cibi ricchi di lievito possono causare aria nella pancia, ma questo non vuol dire che non vadano mangiati o che esista “un’intolleranza al lievito” (che per inciso: no, non esiste).

Quando mangiamo alimenti che contengono lieviti, specie in abbondanti quantità (l’esempio classico è quello della pizza, ma anche grandi quantità di pane, focacce etc.) la loro digestione lungo il tratto intestinale genera gas.

Questo non significa che non dobbiamo mangiarli, vuol dire prenderne atto (ad esempio nel caso della pizza, so che consumarla mi genera un momentaneo gonfiore che il giorno dopo si sarà risolto) e moderarne le quantità/frequenza come dovrebbe sempre essere per tutti gli alimenti.

Dieta poco equilibrata

I pasti elaborati non sono solo le “eccezioni” fuori casa.

Una dieta squilibrata nel suo complesso (che prevede ad esempio un consumo eccessivo di specific alimenti rispetto al nostro fabbisogno) può portare nel tempo a disturbi gastrici, transito intestinale rallentato, meteorismo, malessere etc.

Per questo la prima cosa importante da valutare in caso di gonfiore è la nostra alimentazione, nel suo complesso, con l’aiuto di un professionista.

Eccesso di proteine

L’utilizzo quotidiano e costante di albume d’uovo, proteine in polvere, barrette proteiche possono portare a sviluppare molta aria.

E’ importanti essere sicuri di seguire una dieta sicura, bilanciata e varia.. quindi evita i fai da te e rivolgiti a un professionista (serio).

Consumo quotidiano di alimenti con dolcificanti

Se consumi quotidianamente alimenti che contengono dolcificanti acalorici o se sei abituata/o ad aggiungere dolcificanti a cibi e bevande prova a ridurne il consumo o a eliminarli per un periodo.

Un loro consumo eccessivo, magari in un contesto di disbiosi intestinale, può favorire il gonfiore o andare a peggiorare la salute intestinale.

Gomme da masticare e caramelle

Attenzione alle gomme da masticare e alle caramelle, masticarne una quantità eccessiva può aumentare l’ingestione di aria nello stomaco e il loro consumo può aumentare la presenza di oligosaccaridi nell’intestino, dalla cui fermentazione derivano numerosi gas che tendono a gonfiare la pancia

Eccesso di fibre

Le fibre fanno un gran bene, ma è risaputo che possono dare gonfiore e meteorismo.

Sentirsi “pieni” dopo un pasto ricco di verdure è normale, ma se credi che questo gonfiore sia eccessivo o anomalo puoi controllare che la quantità di fibre che stai consumando per pasto non sia eccessiva. Spesso capita, specialmente durante le diete dimagranti, di consumare eccessive quantità di verdure durante i pasti per aumentare il senso di sazietà.

Mangiare tanta verdura è sicuramente consigliato, ma ogni comportamento portato all’estremo può rivelarsi poco sano.

Se credi di stare esagerando con la quantità di fibre prova a limitarti per un periodo alla classica porzione standard di verdura (200g peso da crudo o anche meno se ce ne fosse bisogno), alternando gli alimenti integrali a quelli raffinati ed evitando le verdure che aumentano troppo il transito intestinale (come cavolfiore, broccoli, cavolini di Bruxelles etc).

Quando starai meglio potrai reintrodurre gradualmente tutto e anche aumentare la quanto di verdura, ma sempre consumando quantità ragionevoli in equilibrio con tutti gli altri alimenti del pasto.

Frutta in quantità non adeguate

Discorso simile a quello della verdura lo possiamo fare per la frutta.

La frutta è un alimento preziosissimo, ma un consumo eccessivo può non essere salutare (come per ogni cosa).

L’abitudine a fare pasti a base di sola frutta ad esempio, consumandone grosse quantità (pensiamo all’anguria d’estate) è sbagliata quando avviene troppo frequentemente, come anche evitare le fonti di carboidrati complessi a pranzo e a cena (come pasta, pane etc.) inserendo però importanti quantità di frutta a fine pasto.

Consuma la giusta quantità di frutta (2-3 porzioni al giorni), preferibilmente di stagione e mangia in modo equilibrato ai pasti.

Consumo saltuario di legumi

I legumi sono un altro alimento spesso ritenuto colpevole di causare gonfiore, ed è vero se non siamo abituati a mangiarli spesso.

Il segreto per consumarli in serenità (perchè sono una fonte di nutrienti importantissima nella nostra alimentazione) è quello di riabituare l’intestino alla loro presenza, in modo che sviluppi la flora batterica adeguata  per assimilarli.

In questo articolo puoi leggere tanti consigli che ti aiuteranno a reintrodurre i legumi evitando il gonfiore addominale.

Apporto idrico non adeguato e stile di vita

Bere poca acqua può influenzare molto la funzionalità del il nostro intestino, rendendo le feci nel complesso più dure e il transito intestinale molto rallentato.

Un intestino “pigro” può essere sicuramente fonte di gonfiore e malessere generale.

Stesso discorso lo possiamo applicare per lo stile di vita, in quanto la sedentarietà a volte può peggiorare notevolmente la salute del nostro sistema gastrointestinale, specie quando ci sono cambiamenti molto repentini (pensiamo al passaggio allo smartworking che c’è stato negli ultimi due anni).

Fattori emotivi

Non bisogna mai sottovalutare quanto l’ansia, lo stress e nel complesso le nostre emozioni possono influenzare la nostra salute, in particolare modo il nostro sistema gastrointestinale (che è secondo, per innervazioni, solo al cervello). 

Un periodo particolarmente pesante a livello emotivo può favorire un malessere addominale, che si può tradurre in gonfiore generalizzato, episodi di stipsi alternata a scariche diarroiche, tensione addominale etc.

Purtroppo in questi casi non possiamo fare altro che prendere atto della situazione  e cercare di fare il possibile per correggere eventuali situazioni o condizioni che possono generare stress (se è possibile). 

Consiglierei comunque di rivolgersi a un medico (gastroeneterologo) o a un dietista/nutrizionista qualora il malessere sia persistente.

Un confronto con un esperto può essere sempre d’aiuto, anche solo per discutere insieme dei fattori dietetici che possono influire su un intestino sensibile o per valutare eventuali esami di approfondimento.

Fattori “esterni”

Un altro aspetto che si verifica spesso è “la paura” o il “disagio” che accompagna il gonfiore addominale fisiologico.

Abbiamo appena visto tanti fattori che possono spiegare un gonfiore eccessivo e sospetto, ma ricorda sempre che un pò di gonfiore postprandiale è assolutamente normale

A volte mangiare bene (ad esempio mangiare molte fibre ai pasti) può portare inevitabilmente ad episodi di gonfiore addominale; finché rimane un qualcosa di normale e fisiologico non deve affatto preoccupare.

Siamo circondati da articoli di giornali e siti internet che ci danno consigli su come cercare la “pancia piatta”, come se la sensazione della pancia “vuota” fosse un qualcosa da attribuire a una condizione di salute (e bellezza) e la pancia “piena” necessariamente al “disagio” e al malessere.

Non è così: la nostra pancia non è statica, non siamo manichini. 

Gran parte degli organi che ogni giorno ci permettono di vivere e stare bene si trovano nel nostro addome e – grazie a Dio – ogni giorno compiono movimenti, innescano reazioni, sintetizzano sostanze e ne distruggono altre. 

La nostra pancia non può avere ogni momento della giornata lo stesso aspetto.

Durante il giorno è normale passare da momenti in cui ci sentiamo più gonfi, a momenti in cui stiamo meglio: può dipendere da quello che abbiamo mangiato quel giorno (o il giorno prima), da come lo abbiamo digerito, dalla regolarità intestinale del periodo, dalla fase mestruale, dallo stress della giornata e così via.

Insomma, valutiamo sempre tutte le opzioni, ma non lasciamoci influenzare da chi vuole farci credere che esistono solo pance piatte.

Il gonfiore dopo l’inizio di una dieta

“Dott.ssa perché se sto mangiando meglio mi sento così gonfia?”

Può succedere che iniziare a mangiare meglio generi gonfiore, anzi succede molto spesso.

Questo perché solitamente le persone iniziano una dieta quando la loro alimentazione è piuttosto sregolata, il che implica un cambio di abitudini alimentari piuttosto drastico.

L’intestino ha una flora batterica “settata” su quello a cui noi lo abituiamo; quando inizi a introdurre alimenti nuovi o aumenti il carico di fibre, è normale che fatichi ad abituarsi. 

Ci vuole qualche giorno (o settimana) prima di sentirti a tuo agio con un’alimentazione molto diversa da quella a cui sei abituato; in questo tempo il tuo intestino creerà una flora batterica adeguata alle nuove abitudini, il transito intestinale migliorerà e ti sentirai meglio.

Con alcuni alimenti (ad esempio i legumi o alcune verdure) è necessaria un pò di pazienza in più e gradualità nel consumo.

Ad esempio: se eri abituato a consumare poche fibre a pranzo, introdurre all’improvviso un pasto formato da un cereale integrale, un abbondante quantità di verdura e un legume (es pasta integrale con cavolfiore e fagioli borlotti) può non essere una buona idea 🙂

Meglio procedere per gradi non unendo troppi alimenti ricchi di fibra nello stesso pasto:

  • Inizia unendo una giusta porzione di verdura (150g peso da crudo) a un cereale raffinato (come pasta classica o riso basmati) e una fonte di proteine a ridotto contenuto di fibre (ad esempio carne, pesce o un derivato della soia come tofu o tempeh)
  • In caso di gonfiore molto persistente può essere utile che la verdura inserita nel piatto sia quella scelta fra i cibi a ridotto contenuto di FODMAP (puoi trovare la lista in questo articolo). Ti consiglio di guardare solo l’elenco delle verdure ed evitare di togliere altri cibi, il protocollo FODMAP è da seguire solo se il/la professionista che ti segue lo ritiene davvero necessario.
  • Procedendo con i giorni, quando noterai che questi abbinamenti non ti causeranno più gonfiore, prova a inserire ogni tanto i cereali integrali al posto di quelli raffinati
  • Quando l’abbinamento verdura e cereali integrali non ti darà fastidio, procedi con l’introdurre ogni tanto i legumi al posto delle altre fonti proteiche ma partendo da quelli decorticati
  • Quando i legumi decorticati non ti daranno più noia sarai pronto/a a provare tutte le diverse tipologie di legumi e combinazioni di alimenti ricchi di fibra

Disturbi e patologie

In alcuni casi il gonfiore addominale può essere il sintomo di un disturbo o una patologia più complessa.

In tutti questi casi è importante confrontarsi con un gastroeneterologo per comprendere meglio il quadro clinico, effettuare una diagnosi accurata e programmare un eventuale terapia.

Disbiosi intestinale

Una tensione dolorosa a livello dell’addome può verificarsi nella disbiosi intestinale condizione nella quale la flora batterica intestinale perde il suo naturale equilibrio, arricchendosi di microorganismi che solitamente sono presenti in piccole quantità e perdendo altri che invece sono importanti per il mantenimento della salute intestinale. Può succedere quando facciamo una cura di antibiotici (o altri farmaci) particolarmente aggressiva, in caso di infezioni, gastroenteriti, disturbi alimentari e conseguente alimentazione e stile di vita sregolato.

Intolleranze scientificamente provate

Alcune intolleranze alimentari possono dare gonfiore addominale, ma ricordati che solo la celiachia e l’intolleranza al lattosio sono, al momento, quelle scientificamente provate.

Se sospetti una di queste due intolleranze è importante che tu ti rivolga a un gastroenterologo per capire come compiere una diagnosi accurata. Sconsiglio vivamente di affidarsi a qualunque altra figura professionale.

La sensibilità al glutine è una condizione di cui ancora si sa molto poco: consiglio anche in questo caso di non procedere con autodiagnosi, ma di rivolgersi sempre e comunque a un medico specializzato.

Sindrome dell’intestino irritabile (IBS)

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una condizione che può generare un elevato malessere a livello intestinale.

Anche in questo caso è necessario un lavoro di team, con un gastroenterologo che ponga una diagnosi accurata e un dietista/nutrizionista che imposti una dieta e dei suggerimenti adeguati.

Altre patologie

Come abbiamo detto all’inizio, il gonfiore addominale è, purtroppo, un sintomo molto vago.

Quelli che abbiamo citato fino ad ora sono le cause più comuni di gonfiore, ma ci sono patologie di tutti i tipi che possono creare tensione addominale: una dispepsia o una gastroparesi, una colite, una peritonite, la rettocolite ulcerosa, il morbo di crohn, la presenza di calcoli nella cistifellea, la diverticoli e diverticolite, un’ostruzione intestinale e così via.

Ma non farti condizionare da questi nomi, la cosa migliore in questi casi è sempre fare una visita specialistica con un gastroenterologo che saprà sicuramente chiarirti il tuo quadro clinico.

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3 risposte

  1. L’articolo è stato molto esaustivo e interessante, ma in caso di dieta equilibrata e di analisi del sangue e delle feci che non rilevano problemi, persiste gonfiore addominale cosa bisogna fare? Premetto che è stata fatta una cura con Movicol consigliata dal gastroenterologo ma non ci sono stati risultati evidenti anzi solo gonfiore e meteorismo mi chiedo è possibile trovare una soluzione?

    1. Ciao Linda,
      senza ulteriori informazioni è difficile darti delle indicazioni specifiche, ma credo che con una visita dietistica accurata tu possa trovare una soluzione 🙂

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