Che consumare verdura e frutta sia importante è cosa nota, ma quante volte hai fatto attenzione alla stagionalità?
Chi è mio paziente ha vissuto almeno una volta una conversazione come questa:
“Dottoressa ieri sera ho fatto un piattino niente male, ho condito i pomodori e poi ho messo..”
“Coff Coff..”(finto colpo di tosse)
“Che c’è?!”
“No niente, pensavo ai pomodori.. è gennaio, c’è -1 grado fuori.”
“AH NON VA BENE??”
Nessun allarmismo
No tranquillo, non c’è niente che ti faccia male in quei pomodori a gennaio e come al solito catalogare qualcosa nel “giusto” o nello “sbagliato” in campo nutrizionale è molto riduttivo e semplicistico.
Mangiare frutta e verdura di stagione è davvero molto importante e tra poco vedremo perché, ma come in ogni cosa tutto è relativo e le considerazioni vanno un minimo personalizzate.
Per spiegarti meglio cosa intendo ti faccio due esempi di pazienti che spesso mi trovo davanti, il Paziente 1 e il Paziente 2.
Paziente 1:
Ha davvero molte difficoltà ad inserire con regolarità le verdure ai pasti, spesso gli capita di saltarle completamente o, se le mette, sono spesso ortaggi precotti che farebbero prendere un colpo a ogni nonna italiana che si rispetti.
Di base le verdure manco gli piacciono e fa già uno sforzo sovrumano a consumare quell’insalata in busta che acquista solo perché forzato da un senso di colpa costante che lo assale ogni volta che passa davanti al banco frigo.
Ecco, diciamo che con il Paziente 1 la mia priorità non è quella di insistere con la stagionalità, ma trovare il modo di fargli recuperare (o scoprire) un certo piacere nell’inserire verdure ad ogni pasto, partendo da alimenti che non richiedono troppo impegno nella preparazione (come le verdure surgelate, o quelle già pronte ma non condite della gastronomia dei supermercati) passando poi ad alimenti freschi che però rispecchiano i gusti del paziente (e se sono i pomodori d’inverno va bene così).
In questo modo con un pò di pazienza il Paziente 1 nel tempo potrebbe, perchè no, “evolversi” nel Paziente 2.
Paziente 2:
Apprezza frutta e verdura, ne comprende il valore, ma preso dal turbine degli impegni quotidiani si ritrova sempre a fare la spesa a fine giornata, con il commesso del supermercato giustamente esausto che lo segue compulsivamente ripetendo “FRA 15 MINUTI IL NEGOZIO CHIUDE”.
E allora distrattamente tira nel carrello senza pensarci tutto ciò che trova, senza neanche rendersi conto che ha confuso le patate con le cipolle, pensando: “Vabbbbhe dai la prossima volta magari la spesa la faccio meglio!”.
Ecco, nel caso del Paziente 2 il finto colpetto di tosse ci sta, perchè si tratta di comportamenti migliorabili con un poche attenzioni in più.
Prestare più attenzione alla verdura che mettiamo nel cestello è davvero un gesto che richiede pochi sforzi, ma che ha enormi benefici sia sulla nostra salute che sull’ambiente.
5 motivi per cui vale la pena preferire gli alimenti di stagione
Sono più ricchi di vitamine e sali minerali
Sono diversi gli studi che ci dicono che i prodotti di stagione abbiano delle proprietà nutritive superiori rispetto a un frutto o a una verdura maturata al di fuori del proprio arco temporale ideale.
La frutta e le verdure che seguono il loro ciclo naturale si presentano maggiormente ricche di sali minerali e vitamine rispetto ai prodotti coltivati con metodi più intensivi e aggressivi (magari attraverso un uso maggiore di fertilizzanti e antiparassitari), che vengono conservati in celle frigorifere per lunghi periodi o che arrivano sulle nostre tavole dopo lunghi viaggi con frequenti sbalzi di temperatura.
Contengono micronutrienti funzionali al periodo dell’anno
I prodotti consumati nella loro naturale stagione tendono a contenere maggiormente i nutrienti utili per quel particolare periodo dell’anno.
Gli agrumi sono ricchissimi di Vitamina C e maturano proprio d’autunno quando le nostre difese immunitarie sono messe a dura prova. Coincidenze? Io non credo.
Hanno un sapore migliore
Gli alimenti di stagione sono più buoni, mantengono un sapore e un profumo che raramente ritroviamo nel prodotto fuori stagione.
Sono più sostenibili
Consumare frutta e verdura di stagione aiuta l’ambiente.
Per avere melanzane, peperoni o fragole d’inverno sono richiesti o più trasporti (anche di migliaia di Km) o più energia (per l’utilizzo delle serre riscaldate) e spesso un uso massiccio di prodotti inquinanti per favorirne la crescita e la conservazione (fertilizzanti, antiparassitari ecc.).
Costano meno
Tutti i processi che servono per produrre frutta e verdura fuori stagione costano molto. Per questo acquistando prodotti che maturano nel loro naturale arco di tempo spendiamo meno e incentiviamo anche le piccole produzioni locali che non possono farsi carico (per fortuna da una parte) dei costi che richiede l’importazione di prodotti o le coltivazioni intensive.
Parola d’ordine: migliorarsi.
Il nostro obiettivo non deve essere quello di diventare consumatori perfetti da domani, ma quello di (piano piano) conoscere meglio l’universo dei consumi e impiegare quei 5 minuti in più nella ricerca di un prodotto che sia buono, in primis per noi, ma anche per gli altri e per il pianeta.
Nessun Dio della stagionalità ci punirà per una zucchina trifolata a Novembre, ma non sottovalutiamo i piccoli gesti quotidiani… migliorare anche solo un pochino le nostre scelte ha davvero un peso enorme.
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