Se stai per iniziare una dieta o se ti sta solo balenando nella testa l’idea di farlo, c’è qualche cosa che vorrei dirti a riguardo. Forse non ti piacerà, ma correrò questo rischio.
Mettersi a dieta non è bello e se ti stai chiedendo qual’è il tuo peso ideale.. sappi che non esiste.
Non c’è un “peso giusto”, nessuno di noi ha un traguardo davanti con scritto sopra un numero.
Esistiamo noi, il rapporto con il nostro corpo e con il cibo. Quello è l’unica priorità che devi darti.
E non è un traguardo numerico, ma un cammino che non finisce mai. Il tuo obiettivo è quello di armarti dell’attrezzatura giusta per intraprenderlo senza lasciarti troppe cicatrici.
Quindi ricordati che:
NON SARA’ FACILE:
La perdita di peso è legata al deficit calorico, ovvero quella circostanza in cui al tuo corpo arriva meno energia di quella di cui avrebbe bisogno.
Il deficit puoi ottenerlo semplicemente mangiando poco, molto poco (ed è il principio su cui si basano molte diete ipocaloriche), ma è una condizione spesso poco educativa, impossibile da mantenere, che potrebbe portarti a non stare bene, a instaurare un brutto rapporto con il cibo (e con te stess*).
La cosa più sana, più armoniosa e duratura per il tuo corpo è ottenere il deficit mangiando meglio, meno (qualora ci sia un over calorico rispetto al fabbisogno) e muovendosi di più.
Far propria questa mentalità non è facile, introdurre più movimento nelle vite frenetiche (ma sedentarie) che abbiamo non è facile, ritrovare il piacere di prepararsi piatti più sani non è facile.
Anzi è proprio un casino.
LE RESTRIZIONI NON SONO BELLE:
In un’alimentazione equilibrata non esistono rinunce, ma arrivare a capire cosa significa “equilibrio” è un percorso tortuoso che passa quasi sicuramente (sto molto generalizzando, ricorda che ogni percorso e ogni persona è divers*) da un iniziale fase di modifica delle abitudini o riduzione della frequenza di alimenti che – sempre generalizzando – definiremo “poco sani”.
Tutto ciò non è bello, anche se può portare al raggiungimento del benessere, anche se è un dispiacere magari “momentaneo” legato solo all’abitudine.
In una dieta il cambiamento è sempre un pò brusco all’inizio, è normale sentirsi spiazzat*.
(LE RESTRIZIONI NON SONO BELLE) SPECIALMENTE QUANDO SONO STATE TROPPE:
Molti dei miei pazienti sono persone che hanno seguito molte diete nella loro vita, spesso non andate a buon fine; questo porta ad avere un’alimentazione molto condizionata dalle “nozioni” che si sono imparate negli anni.
Ci si può trovare ad avere abitudini alimentari molto altalenanti, che magari prevedono atteggiamenti fin troppo rigidi (es. fare un pranzo troppo leggero, eliminare la pasta etc.), alternati ad altri dove si perde il controllo (es. cena decisamente più abbondante rispetto al resto della giornata, craving di specifici alimenti etc.).
Questo “sentirsi a dieta senza mai esserlo veramente” è un atteggiamento che rischia di distruggere il morale e di rendere ancora più difficile e tortuoso l’inizio di un vero percorso.
CI VORRA’ TEMPO:
Le cose potrebbero andare diversamente da come ti aspetti. Perdere peso in modo sano può richiedere più tempo che perderlo in modo poco sano.
Le diete drastiche prevedono deficit calorici drastici, che possono portare ad importanti perdite di peso nel breve periodo. Non c’è niente di giusto, sano e duraturo in questo; ma spesso la velocità può attrarre.
Le giuste tempistiche (diverse da persona a persona) invece a volte sviliscono, specie se ci siamo imposti spesso nella vita restrizioni alimentari.
Devi imparare a darti le giuste priorità, metti sul gradino più alto la tua salute (fisica e mentale): il tuo corpo può aver bisogno di più tempo per perdere peso in modo sano, concediglielo, ne varrà la pena.
IL CIBO PUO’ DARE DIPENDENZA:
Alcuni cibi ci danno piacere, mangiarli significa provare delle sensazioni belle. Ricercarli è quindi la cosa più umana che esista, allo stesso tempo riuscire a moderarci è necessario.
Si possono passare dei periodi dove moderarsi è difficile, dove rinunciare a qualcosa che si acquista a poco ed è sempre a portata di mano è davvero complicato.
Non devi sentirti più debole per questo, cibo ed emozioni sono sempre collegati e imparare a gestire questo stretto rapporto è complicato.
Devi darti tempo, giuste strategie e imparare a rispettare ogni tua caratteristica, comprese le tue debolezze. Sii più dolce con te stess*, come faresti con un’amic* in difficoltà.
SMETTI DI CREDERE DI DOVER ASSOMIGLIARE A MODELLE O MODELLI:
Ci sono persone che come lavoro o principale occupazione curano il corpo, lo fanno attraverso allenamenti quotidiani, diete costanti, trattamenti estetici o interventi chirurgici. Non c’è niente di male in questo, ma giudicare come sbagliato il nostro corpo perché non rispetta certi canoni è piuttosto assurdo.
Questi corpi sono spesso frutto di un lavoro estenuante di cui noi vediamo solo la parte “scintillante”, senza contare l’infinità di filtri/correzioni/pose studiate che contengono le foto o i video che ogni giorno ci passano darti agli occhi.
Non dico che sia facile (tutt’altro!), dico di provare a vedere più spesso la realtà per quello che è e trarne le conclusioni più razionali.
Il nostro corpo è un tesoro da preservare e difendere, un’arma potentissima con cui fare tantissime cose.. cose incredibili. Non prendere in considerazione questo perché non abbiamo le misure per sfilare su una passerella.. possiamo dirci quanto meno che è un pò riduttivo?
SENTIRAI MOLTI COMMENTI E QUASI NESSUNO DI QUESTI TI SARA’ D’AIUTO:
Ci sarà chi ti farà i complimenti perché “con quel peso in meno sei più bell*”, chi ti dirà che stai mangiando le cose sbagliate, chi ti troverà “sciupat*”, chi non ti supporterà o chi lo farà fin troppo.
Troverai sempre qualun* disposto a dire la sua e davvero nessuno di questi commenti potrebbe esserti d’aiuto (neanche quelli che si travestono da belli – leggi l’articolo nel quale spiego perchè “sei dimagritǝ non è un complimento).
Fai un percorso tuo, compi scelte in autonomia, fai quello che ti fa stare bene e circondati da persone che tengono davvero a te. Persone di cui ti puoi fidare, che ti chiedono “come stai?”, non “ma stai mangiando?” O “ma tu non eri a dieta?”, persone con le quali ti puoi confidare se qualcosa non sta andando come vorresti.
Ci vuole tempo per imparare a volersi bene:
Costruire un buon rapporto con il cibo e comprendere i limiti della bilancia e di tutta la “cultura della dieta” che ci assilla dall’adolescenza può essere l’inizio di un percorso più grande, un percorso che può portarti a vedere davvero il tuo corpo per la prima volta, conoscerlo e amarlo un pò di più.
Ma questa cosa può avvenire dopo settimane, mesi, anni. Non c’è un tempo prestabilito, l’importante è che tu abbia sempre voglia di andare oltre il numero che esce dalla bilancia.. perché quel numero non sarà mai abbastanza basso per renderci felici e prima lo capiamo, prima smettiamo di cercare nel peso la soluzione a tutti i problemi.