ricadute

Come affrontare le “ricadute” durante una dieta

Ti è mai capitato di fare una prima visita da unǝ dietista o nutrizionista carica di buone intenzioni e poi di vedere quella motivazione scemare nel tempo?

Non sentirti solǝ, capita davvero molto spesso.

Andare da unǝ dietista o unǝ nutrizionista (purtroppo) non è una soluzione immediata.

Acquisire buone abitudini alimentari, imparare a dedicare il giusto tempo al cibo e prendersi cura delle emozioni che riguardano il nostro rapporto con esso sono cose che richiedono pazienza e un forte impegno a lavorare su noi stessǝ.

Le vecchie abitudini sono a noi più familiari

Un percorso non è mai lineare, tanto meno quello che ci porta a lavorare sul nostro rapporto con il cibo.

Possiamo perdere la motivazione perché:

  • Il cambiamento ci sembra troppo impegnativo
  • Pensiamo di non avere abbastanza forza di volontà
  • Non riusciamo a “fare nostre” nuove abitudini

E così via, ma queste sensazioni sono del tutto naturali.

Abbandonare le vecchie abitudini per le nuove richiede pazienza, ci vuole davvero molto tempo (in tutte le cose, non soltanto nell’alimentazione) perché un cambiamento diventi un abitudine e non soltanto una novità passeggera.

  • E’ difficile allontanarsi dalle “vecchie abitudini”, perché per la nostra mente sono strade familiari e sicure.
  • Al contrario, sperimentare nuovi percorsi può essere stimolante all’inizio, ma nel tempo può far emergere tutto il nostro timore verso qualcosa che conosciamo poco e che non sappiamo come gestire.

Far nostre “nuove abitudini” richiede tempo, un tempo che spesso non ci concediamo.

L’importanza della consapevolezza

Per cambiare (purtroppo) non è sufficiente il solo desiderio di farlo.

Per questo una prima visita, anche se ben fatta, da sola non basta per instaurare un cambiamento.

Un cambiamento autentico richiede motivazione, la quale a sua volta richiede consapevolezza.

La consapevolezza è la capacità di comprendere la situazione in cui si è.

Ad esempio:

Dare la priorità assoluta al dimagrimento quando si ha un rapporto con il cibo disfunzionale o quando abbiamo delle abitudini alimentari molto squilibrate può essere controproducente.

Se non si lavora prima sulle basi, sarà difficile raggiungere gli obiettivi prefissati.

Sarà come costruire una casa senza fondamenta.

Le fasi del cambiamento

Quando vogliamo cambiare qualcosa di noi, come ad esempio riequilibrare la nostra alimentazione, passiamo attraverso diverse fasi.

Ci sarà una fase in cui prendiamo consapevolezza del bisogno di cambiamento, una fase in cui ci prepariamo ad affrontarlo (e andiamo dallǝ dietista), una fase in cui passiamo all’azione e una fase di mantenimento dove proviamo a familiarizzare con delle abitudini nuove.

Le ricadute non sono degli errori, ma sono anch’esse delle fasi.

In ogni cambiamento c’è sempre la possibilità di inciampare e ricadere in qualche vecchia abitudine.

Non c’è niente di strano e non c’è niente di sbagliato, anzi spesso le ricadute possono essere occasioni per imparare qualcosa.

Ad esempio:

  • Hai ripreso a mangiare molto frequentemente i dolci? Non è che li hai eliminati troppo repentinamente dalla tua dieta? Forse consumarli ogni tanto in quantità equilibrate è meglio per te che eliminarli del tutto.
  • Hai interrotto bruscamente l’attività fisica? Non è che ti eri datǝ degli obiettivi fuori dalla tua portata o stavi facendo qualcosa che non ti piaceva? Magari se trovi un’attività che ti piace riuscirai a portarla avanti nel tempo.

Insomma, vale sempre la pena fermarsi e chiedersi cosa è successo, piuttosto che lasciare che un piccolo ostacolo ci induca ad abbandonare tutto.

Mente del principiante

“Dottoressa sono un pò abbattutǝ perché devo ricominciare tutto da capo”

Una ricaduta non significa affatto ricominciare da capo, perché niente è andato perduto.

Il nostro corpo non torna mai indietro, ma anzi va sempre avanti e non si dimentica dei progressi fatti fino a quel punto.

La cosa che dobbiamo fare è provare a capire qualcosa dai nostri errori, senza lasciare che le nostre esperienze passate ci condizionino la lettura del presente.

Questo avviene quando ci diciamo:

“Se faccio così so già cosa significa, so già come va a finire… se non riesco ad essere costante con la dieta significa che non riesco a seguirla perché mi è già successo”

Invece non dovremo farci ispirare dal passato, ma provare a osservare la diverse situazioni come se fosse la prima volta, in modo da vederle sotto una luce nuova (e magari più obiettiva!).

Questo principio nella mindfulness si chiama “Mente del principiante”.

Sii empaticǝ con te stessǝ

Le ricadute non sono affatto fallimenti, sono parte integrante di un percorso.

Nessuno mette in atto un cambiamento senza sbagliare mai.

Prova a prendere spunto da queste indicazioni:

  • Se hai ripreso a consumare dolci con maggiore frequenza: prova a ridurli piano piano inserendo comunque delle alternative golose nella tua quotidianità (ad esempio una merenda con una bella fetta di pane con crema di cioccolato), prova a prendere spunto da queste idee
  • Se non stai dedicando il giusto tempo alla preparazione dei tuoi pasti: ricomincia a farlo con calma, aiutandoti con cibi pronti ma non troppo elaborati (fatti consegnare ogni tanto a casa dei piatti bilanciati, sfrutta i surgelati e/o prodotti della gastronomia dei supermercati)
  • Se fai fatica a riprendere le buone abitudini: comincia con il ri-fare una buona spesa (puoi sfruttare questa lista della spesa per prendere ispirazione e farti consegnare la spesa a casa se ti sembra di avere poco tempo in questo periodo) e prova a programmarti i piatti della settimana (puoi utilizzare questo schema per programmare i tuoi pasti)
  • Se hai interrotto bruscamente l’attività fisica: è possibile che stessi facendo qualcosa che non ti piaceva, o che gli orari e gli impegni dell’ultimo periodo ti abbiano portato ad essere molto stancǝ (riprendi con calma e pensa a cosa puoi fare per non rendere l’attività fisica un impegno infattibile)

Insomma, non lasciare che un piccolo ostacolo ti induca ad abbandonare tutto.

Sii empaticǝ e pazientǝ con te stessǝ.

Non andare a tutti i costi alla ricerca del risultato vivendo tutto come un successo o un fallimento, ma segui il tuo percorso considerando le difficoltà come occasioni per imparare qualcosa o confrontarsi con il professionista che ti segue.

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2 risposte

  1. Leggendo questo articolo ripenso ai tanti fallimenti durante il percorso di cambiamento delle mie abitudini. Ho ottenuto dei bei risultati soprattutto i primi mesi, dove probabilmente questo cambiamento di abitudini alimentari da i maggiori frutti,ma poi arriva la telefonata “stiamo andando al pub, ci raggiungi”, beh che sarà mai uno sgarro. La sera dopo un messaggio :”stiamo andando dalla Teresa in trattoria vieni? (Dalla Teresa l’unica cosa salutare credo siano i tavoli in legno)….e dici, va beh dai poi recuperi. Arriva il terzo messaggio e via ancora. Ecco, qui mi parte il blackout, perché dentro dico, ma si non succede nulla, tanto se ho raggiunto questo traguardo ora, posso farlo sempre…ed è in quel momento che sento un tonfo sonoro.
    Non lo so, forse ho un reale problema di volontà che va oltre l’ordinario, ma alla fine la storia si ripete comunque in questo ordine. Fermo che non posso eliminare gli amici magri e in salute che frequento, devo assolutamente capire come fare a non tornare in questo circolo vizioso, forse un percorso con uno psicologo.

    1. Grazie a Dio ci sono gli amici che ci invitano fuori a cena 🙂
      Scherzi a parte, avere una vita sociale molto intensa (nel senso sano del termine obv) io non riesco mai a vederla come una cosa potenzialmente “pericolosa” per la salute. Quindi si, è vero che quando si esce spesso è più facile mangiare in modo più disordinato.. ma è possibile trovare un equilibrio anche li. Possiamo uscire spesso e comunque avere delle sere dove si mangia di più e delle sere dove non si esagera troppo, allo stesso tempo (se necessario) anche imparare a dire qualche no può essere utile. Uscire a cena 7 giorni su 7 può essere bello per un periodo, ma alla lunga anche stare ogni tanto a casa a goderci un cibo più familiare può essere estremamente piacevole. Insomma, per stare bene non è necessario chiudersi in casa (!!) allo stesso tempo, come in tutte le cose, può essere necessario darci dei limiti se ci rendiamo conto che stiamo perdendo la bussola.
      Sicuramente no… NON E’ PER NIENTE FACILE trovare un equilibrio..è la cosa più difficile di tutte! e ha fatto benissimo a pensare farsi aiutare. Le auguro di stare meglio <3

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