Il reflusso gastroesofageo (RGE) è un disturbo caratterizzato dalla risalita nell’esofago del contenuto acido dello stomaco. Può essere un disturbo passeggero o occasionale, ma può diventare anche una vera e propria malattia cronica, soggetta a complicazioni.
In questo caso si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE): una condizione benigna, ma può essere a sua volta causa di disturbi cronici ricorrenti che interferiscono con la normale qualità della vita.
SINTOMI
I sintomi più caratteristici del RE sono la pirosi (bruciore di stomaco) e il rigurgito (il ritorno in gola o in bocca di materiale acido), ma può presentarsi anche dolore toracico e salivazione eccessiva.
Oltre a questi possono essere presenti anche sintomi più aspecifici come nausea, vomito, singhiozzo, tosse cronica, raucedine, laringite e asma.
CAUSE
Nella maggior parte dei casi il reflusso dipende dall’incontinenza del cardias (valvola che regola il passaggio del bolo alimentare tra esofago e stomaco).
I motivi per cui questa valvola si indebolisce possono essere svariati, i più frequenti:
- Assunzione di farmaci che ne riducono la pressione
- Presenza di un’ernia jatale
- Uno svuotamento gastrico rallentato
Nello specifico, lo svuotamento gastrico rallentato può essere dovuto a:
- Scorrette abitudini alimentari (che ora approfondiamo)
- Gravidanza
- Stress
- Alcolici e fumo di sigaretta
Abitudini alimentari
Secondo questa review pubblicata nel 2021 ci sono diverse abitudini che possono favorire l’insorgenza del reflusso esofageo:
- Fare lo spuntino prima di andare a dormire
- Saltare la colazione
- Mangiare velocemente
- Mangiare cibi molto caldi
- Mangiare oltre la pienezza
Queste conclusioni vanno un minimo contestualizzate per comprenderle meglio:
Non è vietato fare lo spuntino prima di dormire
Dipende dalla persona, dalla fase del disturbo e dall’entità dello spuntino.
In caso di reflusso, specialmente nelle sue fasi più acute, chi ne soffre deve fare molta attenzione a far trascorrere diverse ore (almeno 3) fra la cena e il momento di coricarsi. Addormentarsi con la digestione ancora in corso può favorire i sintomi del RE (come anche fare uno spuntino troppo abbondante prima di dormire).
Saltare la colazione non provoca per certo acidità, ma ne aumenta il rischio notevolmente
Non fare colazione significa stare molte ore a digiuno, sostanzialmente dalla cena al pranzo del giorno successivo. Questo può favorire l’acidità di stomaco, come anche arrivare con una fame eccessiva ai pasti principali a causa dello svuotamento gastrico rallentato che provoca un pasto troppo abbondante.
Sforzati di mangiare lentamente
Mangiare velocemente può favorire l’acidità per diversi motivi, il principale è che la digestione comincia in bocca, con la masticazione e con gli enzimi prodotti dalle ghiandole salivari che preparano il cibo prima che arrivi allo stomaco. Quando manca questo passaggio, si pongono le premesse per una digestione più lenta e faticosa. Prendersi del tempo per mangiare con calma, godersi il pasto, masticare lentamente.. sono delle abitudini che favoriscono una buona digestione e quindi un miglior svuotamento gastrico.
Mangi e bevi alimenti a una giusta temperatura
I cibi molto caldi (come anche i cibi troppo freddi come le bevande ghiacciate) tendono a interferire con il processo digestivo. Questo non significa che chi soffre di reflusso non può mai assumere cibi caldi o bevande fredde, ma specialmente nelle fasi acute bisogna porre un pò di attenzione alla temperatura dei piatti e valutare poi di volta in volta.
Fai pasti equilibrati, non mangiare poco il giorno e troppo la sera
Pasti troppo abbondanti sono difficili da digerire in tempi limitati e la digestione lunga può provocare un aumento della presenza dei succhi gastrici nello stomaco. Per questo chi soffre di acidità deve in primis rivedere la dieta nel suo complesso: arrivare con la giusta fame alla sera (e quindi distribuire bene i pasti e gli alimenti nell’arco della giornata) è il passaggio più importante per alleviare i sintomi.
Indicazioni dietetiche specifiche
Sempre secondo la review prima citata le conclusioni più importanti a livello dietetico emerse dai numerosi studi presi in considerazione sono le seguenti:
- Le diete vegetariane (o comunque il ridotto consumo di carne) sono negativamente correlate alla MRGE, mentre la carne e il consumo di grassi sono positivamamente correlate alla MRGE
- L’assunzione di antiossidanti è negativamente correlata a RGE e all’esofago di Barrett
Questo significa:
Limitare l’apporto di grassi
In presenza di questo disturbo la dieta dovrà essere povera di tutti quegli alimenti che aumentano la permanenza del cibo nello stomaco, primi fra tutti i cibi ricchi di grassi.
Attenzione quindi alla quantità di grassi da condimento che utilizziamo (in particolare quelli di origine animale come burro, lardo, strutto etc.), ai fritti, alla carne rossa o alle carni trasformate e ai formaggi.
Non vanno eliminati, ma consumati con moderazione, prediligendo il pesce e la carne bianca come fonti di proteine animali e aumentando la frequenza dei legumi.
Aumentare gli alimenti ricchi di fibre
Aumentare la frequenza di cibi ricchi di antiossidanti nella dieta significa aumentare le fonti vegetali.
In caso di RGE è importante che la dieta sia ricca di frutta e verdura di stagione, alimenti integrali e cereali in generale e legumi.
Non esistono evidenze scientifiche che indichino l’eliminazione di determinate categorie di ortaggi (ad esempio l’insalata).
L’unica regola che vale è quella di consumare pasti che non rallentino eccessivamente lo svuotamento gastrico, quindi più che la tipologia di verdura è necessario fare attenzione alla quantità: evita di consumare quantitativi di verdura troppo eccessivi, specialmente nelle fasi acute del disturbo.
Inoltre ricorda di fare particolarmente attenzione a:
- Alimenti che hanno caratteristiche intrinseche irritanti (alcolici, caffè e the, cacao, agrumi, aceto, succo di pomodoro). E’ necessario comunque confrontarsi con uno specialista prima di eliminare drasticamente dall’alimentazione determinati alimenti.
- Bibite gassate e all’abitudine di masticare chewingum, entrambi aumentano direttamente o indirettamente la quantità di aria presente nella sacca gastrica. La presenza di questi gas aumenta la pressione all’interno dello stomaco favorendo la risalita verso l’alto del contenuto gastrico.
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